venerdì 28 novembre 2014

Caro Zaia, lasci le vecchie cariatidi nei corridoi

Qualche tempo fa una voce autorevole vicina a Luca Zaia mi aveva confermato quanto si sapeva da tempo. E cioè che il governatore del Veneto avrebbe presentato una sua lista civica alle elezioni regionali composta tutta da facce nuove, prese dalla società civile, dal mondo dell'impresa.

Mi era sembrata una ottima mossa, una vera novità che avrebbe portato aria nuova in regione, visto poi che secondo i sondaggi questa lista sarebbe accreditata di un 15%. Significherebbe portare più o meno dieci facce nuove, estranee agli apparati, in consiglio regionale a Venezia.

Ieri però, a conferma di qualche voce che aveva cominciato a circolare a palazzo Balbi, leggo sul Gazzettino che nientemeno che la sempreverde Elena Donazzan (in politica ininterrottamente dal 1997 e in regione dal 2000) starebbe confluendo verso la lista Zaia. Bell'esempio di novità. Ma allora che cosa dobbiamo pensare? Se questi sono i nomi che circolano proprio non ci siamo. Serve fare pulizia, servono persone nuove, serve aria fresca. Invece c'è il rischio che «la lista del governatore» non vorrei che diventasse il paracadute per riciclare politici in odore di trombata da parte del corpo elettorale come la Donazzan: difficile una elezione di quest'ultima con Forza Italia in caduta libera e improbabile una sua candidatura con Fratelli d'Italia, vista la forte concorrenza interna di Sergio Berlato in provincia di Vicenza.

Se Zaia ha coraggio deve smarcarsi da questo modo vetusto di concepire la politica come accordo al ribasso. Lasci al loro destino queste vecchie volpi, queste cariatidi da corridoio, e punti su persone nuove. Altrimenti la sua immagine e la sua credibilità risulteranno compromesse. Per sempre.

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