lunedì 24 novembre 2014

Il tempo è scaduto

Stanchezza, rancore, disillusione, ricerca di certezza anche a costo di doversi affidare a vecchie pratiche, crisi incalzante, nodi irrisolti che vengono sempre più al pettine, bugie, rabbia, incapacità di leggere l'orizzonte. È questo il puzzle che si profila davanti allo scenario politico italiano di medio termine.

E si tratta di uno scenario che nasconde una miscela incendiaria. Le difficoltà di una classe dirigente che cerca solo di mantenere le sue rendite di posizione è stata a mala pena mascherata dal susseguirsi di governi (Berlusconi, Monti, Letta, Renzi) la cui funzione primaria è stata quella di cercare di fare dimenticare agli italiani, popolo notoriamente dalla memoria cortissima, che nelle grandi scelte o non scelte sono stati l'uno uguale all'altro. Una soffocante similitudine nella quale si sono celati bocconi amari che comunque il Paese ha dovuto ingurgitare.

A livello internazionale però la situazione è più che mai complicata e non fornità all'Italia un piedistallo per ricominciare un percorso virtuoso. I chiari di luna non sono affatto buoni e ce la dovremo cavare da soli, fra l'indifferenza quando non fra la ostilità dei nostri partner. Lobby, potentati, obbedienze massoniche, comitati d'affari, mafie, sono condannati a fare il proprio interesse per sopravvivere. Per questo motivo è giunto il momento che il Paese liberi quelle poche energie sopite. Le energie di chi ha capito che non ci possiamo più permettere il costo morale, umano, economico e sociale del peso della colossale piramide di potere che grava su di un popolo in buona parte rassegnato o tacitamente votato ad un andazzo del genere.

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