sabato 22 novembre 2014

Sono incazzato

Ieri sera sfogliando qua e là un po' di quotidiani on-line mi sino imbattuto in un approfondimento de El Pais, uno dei maggiori giornali spagnoli. E a mio avviso uno dei migliori in Europa. «Il neonato partito Podemos ha intenzione di cambiare strategia comunicativa», si legge nell'articolo che riferisce una notizia all'apparenza banale ma che mi ha dato la stura per cercare in rete altre notizie più dettagliate su questa giovane formazione politica. Così mi sono imbattuto nella foto di uno dei fondatori di Podemos, un ragazzo giovane neppure trentenne e su alcune dichiarazioni riferite al neo-segretario generale del partito Pablo Iglesias.

Incuriosito mi sono messo a cercare notizie più precise su Iglesias. Ho scoperto un curriculum di spessore, una vita vissuta con intensità, una persona giovane, ma ricca di esperienza. Poi mi sono chiesto: ma è possibile che in Italia non possa nascere un partito come Podemos, un partito nato da un gruppo di giovani entusiasti e capaci? Si badi bene il punto non è la collocazione politica. Il punto è la chiarezza dell'orizzonte, la coerenza dell'azione, la trasparenza nell'organizzazione. Sono valori prepolitici che dovrebbero coinvolgere tutti gli schieramenti, destra, centro, sinistra, sopra e sotto. Non ci sono giovani di questo tipo in Italia che coniughino in modo virtuoso merito e metodo? Forse sì, ma il nostro Paese li brucia.

Fatte le debite proporzioni in Grecia un fenomeno simile lo ha vissuto Syriza, formazione capeggiata dal giovane Tsipras, prima nei sondaggi nel suo Paese. Da noi invece segnali di questo tipo non ce ne sono. Da noi purtroppo hanno la meglio i vecchi trasformisti o i nuovi volti senza contenuti o senza competenza. In Spagna o in Grecia ci sono partiti e movimenti che potrebbero presto prendere il potere o comunque avere responsabilitàdi governo; partiti composti da una giovane classe dirigente.

Per questo sono incazzato e molto con il nostro Paese e la sua mentalità conservatrice, vecchia che stronca sul nascere qualsiasi afflato che porti in grembo una novità vera. Da noi il nuovo dovrebbe essere rappresentato dal M5S, ma dietro Grillo e Casaleggio, sul piano politico con la "P" maiuscola, c'è il vuoto. I due ormai si sono ridotti alla stregua di praticanti della politica con l'unico scopo di imbrigliare un po' di scontento. Di conseguenza il M5S, e lo dico a malincuore, s'è trasformato in un tappo che di  fatto impedisce il nascere di forze nuove, capaci, come Syriza e Podemos, di rappresentare vere e fondate istanze di cambiamento. È arrivato il momento di rifare questo Paese, di rifondarlo con coraggio e convinzione. Non possiamo più permetterci di vegetare aspettando miracoli che non accadranno. In Spagna e Grecia ci sono già i leader del futuro.

Negli anni '80 eravamo tra le prime cinque nazioni più industriaizzate nel globo. Oggi siamo caduti in 11esima posizione mentre ci avviamo in quindicesima. Siamo un Paese condannato a deperire? Non lo so ma le colpe sono di tutti: a partire da una classe dirigente avida, senza orizzonti, per arrivare ad un popolo individualista e votato per sempre al tornaconto personale. Egoismo e senescenza da noi si sono accoppiati e hanno generato un ibrido che divora ogni cosa. Ache sé stesso.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.