lunedì 3 novembre 2014

Veneto, sfida aperta in vista delle prossime regionali

Tra qualche mese nel Veneto si vota per le regionali. Si tratta di un appuntamento molto importante dall'esito, in questa tornata, non scontato come invece accadde in altre occasioni. La sfidante del governatore Zaia sarà quasi sicuramente Alessandra Moretti, appoggiata da Confindustria e da altri pezzi dei poteri forti della nostra regione. Il Pd secondo i sondaggi alle prossime regionali che si terrano in diverse parti d'Italia potrebbe ottenere contro il centrodestra un bel cappotto: un sette a zero tondo tondo. Ma sarà cosi anche nel Veneto? Per il centrosinistra le cose non sono così scontate.

Il governatore leghista Luca Zaia gode ancora di una alta popolarità; la Moretti ha si ottenuto tante preferenze alle europee, ma le regionali sono un'altra cosa e conta anche la persona, la sua storia, il suo passato nonché la sua presa sul territorio. il suo passato. E la Moretti che passato ha? Che storia ha? Soprattutto che progetto ha per il Veneto? Io credo che Renzi abbia saputo intercettare i voti degli imprenditori, del mondo delle partite iva, degli artigiani, ma da questo a dire che nel Veneto il suo candidato sfonderà facilmente ce ne passa. La Lega dal canto suo, se sarà capace di operare una drastica pulizia al suo interno, facendo valere le qualità di leadership e mediatiche del «giovane» Matteo Salvini, potrebbe essere una sorpresa, soprattutto se saprà tornare alle origini, tornare a lavorare nei territori e per i territori. Ad oggi c'è molta attesa nella ventilata lista del presidente Zaia, che si preannuncia formata da volti nuovi. Una lista che viene data capace di raggiungere un 15% tra coloro che si recheranno al seggio. In questa chiave c'è da augurarsi che il consiglio regionale possa approvare con effetto immediatamente retroattivo la regola dei due mandati massimi per consigliere: si darebbe corpo così ad un drastico e necessario rinnovamento all'interno dell'assise.

Serve aria nuova in regione; serve una giunta fatta di persone giovani, serie, non votate all'immobilismo, capaci di portare avanti progetti innovativi che rilancino in modo saggio il nostro tessuto economico, specie quello delle medie e piccole imprese, il nostro ambiente, il turismo di qualità, le produzioni locali ad alto valore aggiunto. Bisogna poi avere il coraggio di bloccare pratiche come il project financing; e con esso la costruzione di alcune grandi opere non strategiche per il nostro territorio.

Non da ultimo uno dei temi forti della prossima campagna elettorale sarà il referendum sulla autonomia o indipendenza del Veneto. Un tema centrale in un momento economico assai delicato come questo. Sarà una campagna elettorale intensa e duellata, nella quale è in gioco molto del futuro del nostro Veneto perché dalle scelte che si opereranno in anni così difficili cambierà sostanzialmente la natura profonda della nostra regione nonché della convivenza dei suoi abitanti.

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